Vi avevamo già raccontato delle idee sorprendenti che i ragazzi di medie ed elementari sviluppano durante i nostri laboratori sul ciclo di vita. Oggi, visto che la fine dell’anno si sta avvicinando, vorremmo condividere con voi un po’ di impressioni.
Da gennaio ad aprile abbiamo incontrato circa 600 alunni tra i 5 e i 15 anni e insieme a loro abbiamo parlato del ciclo di vita dei prodotti, degli impatti ambientali e delle buone pratiche della sostenibilità. I bambini e i ragazzi che abbiamo incontrato si sono dimostrati sempre molto interessati a queste tematiche, che li portano ad approfondire storie (quelle dei prodotti), di cui conoscono solo una parte (la fase di uso), spesso senza sapere che fine facciano. Piace allora ripetere da dove vengono le cose (e non è mai capitato che conoscessero tutte le materie prime degli oggetti proposti), ma ancora di più la carrellata degli esempi di design che hanno comportato non solo nuovi modi di acquistare ed usare gli oggetti, ma anche innovazioni ambientali. Un’attività del laboratorio prevede l’individuazione degli oggetti meno impattanti tra quelli proposti, ed è interessante vedere, come succede anche per gli adulti, come spesso luoghi comuni guidino le scelte. Durante il nostro laboratorio “Sulle tracce delle sneakers”, inoltre, ci si trasforma in ecodesigner. E i ragazzi possono avere una marcia in più quando si tratta di combinare i principi appresi con la creatività pura. Dico che possono avere una marcia in più perché in realtà non è sempre così. Crediamo che i più giovani siano per natura creativi, ma talvolta c’è da lavorare per scrollare via timori “di dire o fare cose sciocche, inopportune, o la paura di sbagliare”. Quando succede, c’è da divertirsi.
I bambini più piccoli, a cui è stato proposto il laboratorio nuovo di zecca “Gli eco-sceriffi e la rivincita delle coccinelle”, si sono invece subito immedesimati nel ruolo di difensori dell’ambiente. Una cosa che mi ha piacevolmete colpita è stato rendermi conto di come termini quali “riciclare, raccolta differenziata, spreco” siano già assimilati da cinquenni che li usano in modo molto disinvolto.
Il nostro intento con questi incontri è non solo quello di immaginare e ripercorrere le vite degli oggetti che, quando arrivano a noi, hanno già fatto molta strada, ma soprattutto di far comprendere le relazioni causa-effetto che legano queste fasi e insegnare a guardare oltre ciò che conosciamo. Merito e onore anche ad EnergoClub , con cui collaboriamo nei progetti educativi, e che si occupa di tutti gli aspetti organizzativi e gestionali dei percorsi.
Un grandissimo creativo, certo Rodari Gianni, diceva: “le cose di ogni giorno raccontano segreti a chi le sa guardare ed ascoltare”.