Il futuro dell’auto

25 Luglio 2011

La pubblicità, lanciata in Australia in occasione del World Environmental Day (5 giugno), promuove la Golf BlueMotion. Lo spot, che fa parte di una serie (oltre alla Shopping Shirt ci sono la Yumbrella e il Magnifryer) è in effetti divertente, e arriva al punto: la sostenibilità non dovrebbe essere complicata e assolutamente non pratica, ma facile, immediata, e anche divertente.

Quello che mi fa pensare, è se questa sarà veramente la tendenza per il futuro, e quanto prenderanno piede invece altre tendenze, quelle di un mondo in cui le macchine pian piano dovranno essere sostituite da una mobilità diversa, o rivedere la propria funzione. Non parlo chiaramente di un futuro immediato; guardo più avanti, ma non tanto da non poterlo vivere io in prima persona.

Il 12 agosto a Los Angeles ci sarà il Moving Beyond Cars Party, che celebra un’iniziativa del collettivo Rethink LA su Perspectives on a future city, una città oltre le auto, 50 anni da ora. Le opere saranno esposte al A+D Museum (Architecture and Design). Proprio lì, a Los Angeles, la città pensata per le automobili, con le sue interminabili, larghissime superstrade che vediamo nei film americani.

Ma c’è anche il World Carfree Network, la rete mondiale senza auto, che celebra il 22 settembre di ogni anno, con varie iniziative in diversi paesi, una giornata senza le 4 ruote.

E che dire dell’iniziativa Driven to Drive Less della città di Boulder (Colorado) alla quale si può aderire scegliendo il giorno della settimana (basta uno) nel quale ci si impegna a non usare l’auto ed entrare a far parte di una comunità di persone che desiderano condividere tale impegno. Lanciato nel mese di agosto del 2010, all’inizio del 2011 l’iniziativa contava 465 partecipanti e diverse nuove iniziative collegate, come ad esempio premiare tutte quelle aziende, associazioni ed attività commerciali che stimolano e favoriscono l’utilizzo della bicicletta da parte dei propri dipendenti e dei clienti.

Mi è anche piaciuta la guida che la regione francese dell’Alsazia ha sviluppato per i turisti che vogliono visiatare il territorio senz’auto. Se queste iniziative stanno solo nascendo, altre come il car sharing sono già entrate in una fase successiva.

In questo blog abbiamo parlato di nuova mobilità nelle città, di qualche esempio virtuoso e di progetti futuri. Quale ruolo potrà mai avere l’auto in questa evoluzione? Sparirà dalle città e si potrà usare solo nelle aree extraurbane, o avrà ruoli limitati a determinate funzioni e servizi? Ha senso continuare a pubblicizzare le prestazioni ambientali delle auto, o non dovrebbero tendere tutte alla massima efficienza senza sbandierarlo, fintanto che non verranno sostituite da nuovi concetti di trasporto? Ma soprattutto, non possedere un’auto sarà mai un segnale positivo di distinzione (almeno in Italia)?