Opere dell’artista svizzero Ursus Wehrli, noto anche per il libro “Arte a soqquadro”, nel quale ha “rimesso in ordine” grandi capolavori dell’arte.
A volte diamo per scontato che alcuni termini usati frequentemente siano anche compresi dai più. Invece non è sempre così. Questo mi insegna che dovremmo dare meno per scontato, e dovremmo chiedere delucidazioni se non capiamo. Quante volte non chiediamo per paura di fare figuracce? Vi è mai capitato durante una riunione di non capire qualcosa, di far finta di aver capito e di accorgervi, alla fine, che la stessa cosa l’avevano pensata anche altre persone?
Oggi partiamo quindi con un concetto semplice ma importante, una semplice definzione che entra in una nuova categoria di questo blog: gli assaggi (questo è sulla sostenibilità, ma ce ne saranno anche sulla LCA).
Cosa significa “materiale pre-consumatore” e “materiale post-consumatore”?
Il materiale “pre-consumatore” è quel materiale che, in un processo di fabbricazione, viene sottratto al flusso dei rifiuti. Non vengono considerati materiali “pre-consumatore”, invece, i residui di un processo o quei materiali che vengono rilavorati o rimacinati per essere recuperati nello stesso processo.
Per materiale “post-consumatore” si intende quel materiale generato da insediamenti domestici, commerciali, industriali ed istituzionali nel ruolo di utilizzatori finali del prodotto, che non può più essere utilizzato per lo scopo per cui è stato prodotto.
Quando, in relazione a un prodotto o un imballaggio, si parla di “contenuto riciclato”, si può fare riferimento solo a materiali “pre-consumatore” e “post-consumatore”.