Ieri è stata la giornata delle Fattorie didattiche aperte; una bella occasione per godere di queste tiepide giornate autunnali. Belle le mucche, le galline, i maiali, il docilissimo cavallo Ares che si è fatto accarezzare anche dai bambini che gli dicevano di aver mangiato gli sfilacci di cavallo, ma quello che mi è piaciuto particolarmente sono stati attrezzi e oggetti della vecchia casa contadina. Belli da vedere, intelligenti, duraturi e resistenti, semplici, spesso monomateriale. Insomma, tanti dei principi del design a basso impatto ambientale. Forse per andare avanti bisognerebbe guardarsi un po’ indietro. Nelle mie presentazioni mostro talvolta la seduta in cartone, tanto di moda oggigiorno e spesso spacciata come sostenibile, accanto alla sedia della nonna (o addirittura più vecchia), nata quando il termine sostenibilità non esisteva ancora. Eppure è lei, la vecchia sedia ancora in uso, la più sostenibile.
Qui però propongo un giochino, una serie di oggetti che ho visto ieri. Indovinate a cosa servivano. In basso, le soluzioni.
Oggetto A
Oggetto B
Oggetto C
Oggetto D
Oggetto E
Oggetto F
Soluzioni:
Oggetto A: imbuti per le botti
Oggetto B: scaldaletto, detto mùnega
Oggetto C: boule dell’acqua calda
Oggetto D: palla per tostare il caffè (che poi veniva macinato. Il caffè macinato veniva poi bollito e lasciato a riposare perché sedimentasse)
Oggetto E: un’evoluzione della palla per tostare il caffè, una padellina con una pala interna per muovere i chicchi di caffè e non farli bruciare.
Oggetto F: museruole per buoi
Ed ecco qui un oggetto inegnoso e dal design molto moderno: il portauovo alla coque, che il contadino poteva portarsi nei campi.
Si cuoce e si trasporta così, in modo che sia protetto e resista agli urti.
Si apre…
…e si trasforma in elegante portauovo.