Paesaggio inglese (e anche l’unico legame con questo post)
Abbiamo parlato, proprio ieri, della riduzione del packaging e del ruolo che a tale riguardo gioca la grande distribuzione (oltre, chiaramente, ai produttori).
Nel sito di WRAP , ho trovato questo interessante concentrato di saggezza e consigli per aumentare l’efficienza nella catena di fornitura del settore della vendita al dettaglio, attraverso la riduzione dei rifiuti e un migliore utilizzo delle risorse. Sempre centrale è il concetto del ciclo di vita del prodotto, che comprende la produzione, l’imballaggio, il consumo e lo smaltimento. A questo si aggiunge il suggerimento di coinvolgere diversi reparti all’interno dell’azienda, in modo che l’attenzione alle diverse fasi del ciclo di vita si manifesti attraverso un progetto condiviso e una forte collaborazione tra le parti.
Riporto qui di seguito questa mini-guida :
Work with the whole supply chain to identify the performance specification required for packaging and create fit-for-purpose solutions which meet consumer needs.
- Consider primary, secondary and tertiary packaging together to deliver benefits and reduce waste generated throughout the supply chain – manufacturing, distribution, back-of-store and consumers.
- Ensure the right amount of material is being used – enough to protect the product .
- Think innovatively about ways of reducing the weight of your packaging be it through design, lightweighting, de-layering or dual-function components.
- Design and specify products and packaging with recycled content and recyclability in mind – it supports closed loop systems.
- Look at the customer delivery system e.g. concentrates or self-dispensing to reduce packaging and improve distribution efficiencies.
- Can the packaging be re-used, re-filled or recycled ?
- Explore innovative ways to differentiate between ‘value’ and ‘premium’ products which cut resource use, e.g. use graphic design, brand positioning/communications instead of increasing packaging.
- Identify opportunities to reduce household food waste and help meet the needs of different customer groups through appropriate pack and portion sizes, re-sealable or divisible packaging and use technology to maximise shelf-life.
- Use standard on-pack labelling and give food advice about date labels, storage, freezing and recycling – help your customers to reduce the waste sent to landfill.
- Encourage customers to get the most out of the food that they buy through promotional strategies and to buy only what they need (buy one, get one free next week).
- Don’t forget to tell your customers about the good work that you are doing to reduce waste, help the environment and save them money.
Ci sono i consigli che potremmo definire più “classici”: pensare in termini di ciclo di vita del prodotto, realizzare un imballaggio sufficiente a proteggere l’articolo, considerare il contenuto di materiale riciclato e la riciclabilità. Però l’aspetto più interessante è quello legato alla creatività, alle innumerevoli opportunità offerte dal pensare fuori dagli schemi. Quando incontro aziende che cominciano a considerare un impegno per la sostenibilità, faccio notare questo aspetto. Pensare in termini di impatto ambientale ti pone dei paletti, ma sono proprio questi paletti che ti possono dare la spinta per trovare soluzioni creative, fare addirittura innovazioni di rottura.
Tra questi consigli, molti sono infatti gli stimoli a pensare con un’ottica nuova: trovare modi di diversificare il prodotto diversi dal semplice aumento di packaging, considerare il modo in cui il consumatore usa il prodotto e pensare a un imballo richiudibile, divisibile in porzioni, a consigli sulla conservazione e il consumo per eliminare lo spreco, la riduzione di materiali a più strati e l’aumento di imballi con più funzioni. Ultimo aspetto, ma non meno importante, la comunicazione, perché anche l’attenzione all’ambiente richiede un cambiamento comportamentale che deve essere prima di tutto culturale.