Due libri senza parole, o quasi. Se li trovate, sfogliateli e conservate il segreto da condividere con qualcuno che lo sappia apprezzare. Sono due poesie, senza parole (o quasi), perché lasciano la stessa sensazione che lascia uno spettacolo troppo bello, in quel brevissimo momento tra la fine e l’applauso, che tarda a venire perché il cuore per un attimo ha trattenuto il respiro.
“Chiuso per ferie” è poeticamente divertente, con gli antenati che escono dalle vecchie foto in bianco e nero non appena i padroni di casa se ne vanno, e animano le stanze con tante piccole avventure. Bellissimo il nonno che corre sul pattino e meravigliosa la cottura dei popcorn.
Chiuso per ferie, Maja Celija, Topipittori
“Gli uccelli” è poetico in modo commovente. “Un solo, minuscolo dettaglio può cambiare il mondo”, è il testo della quarta di copertina, e il succo del libro. Non potrei essere più d’accordo, io che sono fissata con i dettagli. Non nel senso di fissazione maniacale per le cose inutili, ma come attenzione per le sfumature, amore per quei particolari che rendono la vita insolita e speciale. Perché, diciamoci la verità, quanti sono mai gli eventi straordinari in una vita, non ci giochiamo gran parte dell’esistenza nella quotidianità?
Certi giorni sono diversi.
Potrebbero sembrare giorni qualunque.
Ma hanno qualcosa in più.
Non molto.
Solo un dettaglio.
Minuscolo.
Di solito, non ci si fa caso.
Perché un dettaglio non è fatto per essere notato.
Ma per essere scoperto.
Altamente consigliato.
Gli uccelli, Germano Zullo e Albertine, Topipittori