Sostenibilità e innovazioni di rottura

2 Luglio 2012

Nel mio articolo parlo del legame tra sostenibilità e creatività. E’ chiaro che non diventa automaticamente creativo chi persegue un percorso di sostenibilità, ma operare rispettando una serie di limiti e restrizioni può essere visto come un ostacolo o sfruttato come un’opportunità. La grandi innovazioni di rottura nascono proprio dal vedere le cose in modo nuovo perché, rispetto alle innovazioni incrementali, le prime implicano il supporto di nuove competenze o risorse e notevoli sviluppi tecnologici tali da scalzare le tecnologie esistenti. Uno studio condotto dall’Università del Texas e dalla Simmons School of Management ha letteralmente contato il numero dei nuovi prodotti lanciati ogni anno per quattro anni da 128 aziende, e confrontando tale risultato con la loro posizione in un indice CSR (Corporate Social Responsibility). Purtroppo non è chiaro quale sia questo indice, ma confidiamo nella scelta. Le prime tre aziende di tale indice sono state nel periodo di riferimento quattro volte più inventive delle ultime tre. In generale, dallo studio è emerso che le aziende più attive nella responsabilità sociale hanno un migliore rapporto con clienti, fornitori e stakeholder, usano in modo più efficiente le informazioni che hanno a disposizione, investono di più in R&S e hanno maggiori probabilità di sviluppare innovazioni di rottura rispetto a quelle incrementali.

Vi ricordate il film “Apollo 13”?

“Houston, abbiamo un problema”. Un serbatoio d’ossigeno si è rotto e loro devono riuscire a rientrare senza le risorse necessarie. In apparenza. Non vorrei che passasse il messaggio che non servono risorse per  diventare sostenibili, altrimenti ora in Italia lo saremmo tutti. Nel nostro film le altre risorse disponibili erano la preparazione e le abilità, l’intelligenza e la creatività. E loro ce la fanno. Evidentemente l’idea mi piace.

“Il fallimento non è contemplato”