Cellulari & Co e ambiente

1 Agosto 2012

Secondo me è un’idea molto diffusa che la tecnologia permette di migliorare la qualità della vita e che riduce l’impatto ambientale dell’essere umano. A favore di questa idea vengono fatti diversi esempi, come il telelavoro e le conference call che permettono di lavorare senza muoversi e quindi di ridurre l’inquinamento che si produce utilizzando i mezzi di trasporto, oppure le e-mail che hanno ridotto il numero di lettere e fax inviati e stampati.

Eppure se si cercano delle informazioni sulle caratteristiche ambientali di un prodotto  tecnologico, computer, cellulare, smartphone o televisore che sia, la risposta è molto scadente, nella maggior parte dei casi le informazioni latitano.

La previsione di un nuovo acquisto, che sono riuscita a ritardare di un anno, mi ha fatto fare nuovamente una piccola ricerca tra cellulari e smartphone attualmente in commercio. Ho notato che circa 2 anni fa sono usciti alcuni modelli di diverse marche progettati appositamente per un pubblico che chiamerei  “ambientalista”, materiali  riciclati, possibilità di ricaricare il cellulare grazie a fotocellule, ecc .. l’iniziativa non deve aver avuto molto successo perché i modelli non sono stati aggiornati o ulteriormente sviluppati.

Sembra invece che nel frattempo anche altri produttori si siano interessati all’argomento introducendo interessanti novità nella comunicazione ambientale dei prodotti: su otto case produttrici di cellulari e smartphone, tre riportano tra le specifiche tecniche anche le “caratteristiche ambientali” del prodotto; due di queste esplicitano i propri impatti ambientali collegandoli al ciclo di vita del prodotto. Tutte e tre le aziende sottolineano l’utilizzo di materiali riciclati e/o recuperati da altri dispositivi.

I risultati della mia piccola ricerca non sono del tutto soddisfacenti, ma si nota un miglioramento sia nella comunicazione ai consumatori delle prestazioni ambientali del prodotto sia nella qualità delle informazioni date.

È per quanto riguarda il fine vita dei dispositivi che ho trovato le notizie più interessanti. In seguito all’applicazione anche in Italia della normativa sui RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) di cui fanno parte anche i cellulari, questi vanno conferiti alle isole ecologiche o ai centri RAEE, ma, nel caso in cui si acquisti un nuovo apparecchio il commerciante deve farsi carico gratuitamente dello smaltimento o del conferimento al centro del vecchio apparecchio. Una bella iniziativa è anche quella promossa dal MAGIS (Movimento ed Azione dei Gesuiti in Italia per lo Sviluppo) che raccoglie i cellulari in disuso a scopo umanitario.

Sempre riguardo al fine vita è interessate sapere che dal febbraio 2012 si è formato il Device Renewal Forum , organizzazione creata da diversi produttori hardware di mobile, e non solo, che si occupa di sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi dello smaltimento, del recupero e del riciclo dei cellulari e degli smartphone. Sembra che se venissero riutilizzate le parti di vecchi apparecchi per costruire quelli nuovi i prezzi si abbatterebbero del 50%! Il Forum  ha scritto degli standard da rispettare per il riutilizzo degli apparecchi o dei loro componenti e una correlata certificazione per garantirne il rispetto.

La conclusione di questa ricerca mi ha fatto venire in mente la storia di Erik Sun, simpatico cartoon che utilizziamo anche durante i laboratori sulla LCA nelle classi.

Post di Valentina Trevisanato.