Impressioni di viaggio

14 Agosto 2012

Di cosa posso scrivere il 14 agosto se non di viaggi e vacanze! Oggi, e anche il resto della settimana, penso, poi torniamo un po’ alla normalità (che brutta parola!). La foto in alto? Niente di più vero, per me.

Come sempre, a caso, cose che mi hanno colpita, che mi sono piaciute, o che hanno inspirato in me nuove idee.

Cosa mangiare quando si visita il Belgio? Ma anche, come creare una grande attrazione con poco, molto poco?

Partiamo dalla seconda domanda. Questo museo si trova a Brugge, e quando l’ho visitato io era pieno di gente, benché il tempo non fosse affatto male. Ma lì ho scoperto che in Belgio hanno anche il museo del pane e, udite udite, il museo delle patatine fritte . Con tutto il rispetto per il Belgio, paese che ho visitato moltissimo e che ha aspetti che mi piacciono molto, cosa potremmo fare noi in Italia con quello che abbiamo (segue sospiro).

Tornando alla domanda su cosa mangiare in Belgio, la cioccolata non può mancare, e non sarà uno sforzo. Poi anche le patatine fritte, che secondo i belgi, nessuno fa al mondo come loro. Così potete anche sedervi in un posticino come questo nella piazza più bella della cittadina in cui vi trovate, e godere del panorama spendendo solo qualche euro. Se dovete scegliere tra ketchup e maionese, andate per la seconda che è più tradizionale. Se osate di più, ce n’è per tutti i gusti.

Poi in Belgio si mangiano le cozze, che vi portano direttamente nella pentolina nera. Non credo che sia una cosa che consigliano spesso quando si visita il Belgio, ma io adoro le torte di riso che fanno lì. Mi ricordo quando facevo il giro di tutti i panifici che trovavo e assaggiavo in ognuno una pastina di riso. Secondo me, in Italia così buone non le fanno. A Gand c’è un posto in cui le fanno con il latte crudo, vedo se trovo la foto e la posto un altro giorno. Poi se si passa in Belgio non può mancare il wafer, quello fatto al momento nelle tipiche piastre, e che trovate ovunque nei chioschi in giro. Io conosco meglio il wafer di Liegi, poi so che c’è anche quello di Bruxelles, ma l’ho mangiato troppo tempo fa per poter fare un confronto sulla base dei ricordi (ma forse se non mi è rimasto impresso qualcosa vorrà dire). Quest’estate in Belgio ho mangiato anche i poffertjes, una sorta di mini crespelle (anche di questi troverò una foto che metterò qui nei prossimi giorni), che conoscevo solo in Olanda, ma credo che anche nella parte fiamminga siano molto conosciuti. Anche questi si trovano nei chioschi e, come i wafer, si mangiano accompagnati da burro e zucchero a velo, o marmellata, cioccolata, panna montata, a scelta.

Indovinello. Questo cos’è?

Non mi era mai capitato di vederne uno in vita mia, ma in un paese piovoso immagino che sia utile.

Ebbene sì, un antifurto per ombrelli.

“Scappo che devo mettere altre monete nella macchinetta del parcheggio”. Quante volte abbiamo detto una frase così. Non è una gran novità, almeno per chi abita nelle grandi città (so ad esempio che un servizio simile è attivo a Milano e Torino), ma sicuramente molti non l’hanno mai visto. Mando un sms e pago il parcheggio.

Per concludere, un paio di cosine che mi piacciono molto. Tutti esempi di arredo urbano. Qui, camminare su uno spartito.

Come ravvivare un’anonima stradina. Un po’ di pittura e alle pareti…barzellette. Humor belga, naturalmente.

La prima: bere dimezza la vita ma vedi due volte tanto.

La terza: se volare è così sicuro, perché all’aeroporto chiamano la sala degli arrivi TERMINAL?

Ed ora una vera chicca. Cammini per strada, butti l’occhio a destra e vedi questo.

Due grandi portoni, macchine parcheggiate, bidoni della spazzatura…ma anche una scritta. Mi avvicino.

ONORA L’AMORE

Quante cose si possono fare con poco!

Per curiosità, ho fatto un giro su internet. Se digitate su Google la frase: hou de liefde in ere, troverete tante altre persone che ne sono state colpite, come me.

Piccole cose che lasciano il segno.

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