Le auto elettriche che utilizzano energia generata da fonti a basse emissioni hanno il potenziale di ridurre le emissioni di gas serra. Molti studi si sono già concentrati sulla fase d’uso dell’auto elettrica, che presenta indubbi vantaggi. E’ utile però effettuare il confronto seguendo una logica di ciclo di vita, per assicurarsi di non scaricare i problemi da una fase all’altra, senza quindi ridurli.
All’inizio di questo mese è stato pubblicato nel Journal of Industrial Ecology uno studio finanziato dal Norwegian Research Council che confronta le prestazioni ambientali di auto elettriche e convenzionali.
Se si considera l’attuale mix energetico europeo, l’auto elettrica permette una riduzione dal 10% al 24% del l’effetto serra rispetto alle auto a benzina o diesel, sulla base della durata di vita di 150000 km. Aumentando tale durata, si ha una ulteriore riduzione delle emissioni di gas serra, al contrario i benefici sono minori. Se però si considera la fase di produzione, l’auto elettrica ha un potenziale di riscaldamento globale circa doppio rispetto a quella convenzionale. L’auto elettrica presenta inoltre un impatto maggiore nelle categorie tossicità umana, tossicità dell’acqua, eutrofizzazione, sfruttamento dei metalli. E’ chiaro quindi che l’esclusione dall’analisi della produzione dell’auto porta a risultati parziali ed incompleti.
La performance ambientale dell’auto elettrica è strettamente collegata al modo in cui viene prodotta la macchina, al modo in cui viene prodotta l’energia che essa utilizza per funzionare, all’uso di energia, alla durata della batteria e dell’auto. L’uso dell’auto elettrica non dovrebbe essere stimolato nelle aree in cui l’elettricità è generate principalmente da lignite, carbone, o combustione di oli pesanti. Certo, si ridurrebbero le emissioni inquinanti a livello locale, ma ciò avrebbe come risultato solo quello di spostare altrove le emissioni, in questo caso a monte.
L’elettrificazione del trasporto necessita quindi di un approccio molto attento alla gestione del ciclo di vita. E’ un percorso che tocca da vicino il settore elettrico, elettronico e metallurgico. Gli aspetti più importanti da considerare sono, in conclusione: il modo in cui l’energia viene prodotta, l’efficienza del motore, l’analisi dei materiali e la possibilità di utilizzare materiali innovativi, la loro gestione, la riciclabilità dei componenti.
Sembra proprio che i norvegesi abbiamo a cuore la questione della sostenibilità del settore automobilistico. Si sono infatti già da tempo attivati per regolare le affermazioni ambientali utilizzate nella pubblicità delle automobili.