Tanto attese, e finalmente pubblicate, dopo un processo di revisione durato 2 anni e 5000 commenti unici su 340 questioni diverse da parte di consumatori e addetti ai lavori. Sono le Green Guides , le linee guida della FTC (Federal Trade Commission) statunitense sulle asserzioni ambientali.
Volendo estrapolare un concentrato di questa guida, questo potrebbe essere l’indicazione che tutte le asserzioni ambientali devono essere supportate scientificamente, oltre alla necessità di considerare, nell’utilizzo delle parole, il modo in cui possono essere interpretate dai consumatori.
I principali sviluppi della nuova versione della guida hanno riguardato principalmente quattro aspetti della materia:
- le asserzioni di benefici ambientali generici
- certificazioni e marchi
- nuovi termini
- precisazione di termini esistenti
Vediamo questi aspetti un po’ più in dettaglio:
- Evitare asserzioni generiche, come ad esempio “green” o “eco-friendly”, a meno che non venga chiaramente specificato l’aspetto al quale si riferiscono e lo specifico beneficio che comportano;
- Marchi o certificazioni non esimono chi fa l’asserzione dall’obbligo di fornire prova scientifica di tutte le asserzioni comunicate dalla certificazione o dal marchio;
- “Made with renewable materials” è uno di quei nuovi termini che potrebbero essere confusi con altri. In questo caso, il consumatore potrebbe confonderlo con “biodegradable” o “made with recyclable materials”. E’ necessario invece identificare chiaramente i materiali, spiegare perché sono rinnovabili, e indicare quale parte del prodotto li contiene:
- Tre termini esistenti ma precisati in questa nuova guida sono “degradable”, “compostable” e “recyclable”. Di un prodotto o imballaggio si può dire che è degradabile se vi è la degradazione completa e il ritorno in natura entro un anno (gli stessi criteri valgono anche per i termini ” biodegradable, oxo-degradable, oxo-biodegradable, photodegradable “). Il termine ” compostable ” può essere utilizzato solo se il prodotto o imballaggio è compostabile in un impianto domestico nello stesso periodo di tempo di tutti gli altri materiali con i quali viene compostato. Nel caso in cui il compostaggio domestico non sia possibile, ma lo sia solo quello industriale, è necessario specificare che questa affermazione ha applicazione limitata. Il termine riciclabile non può essere utilizzato a meno che il prodotto o imballaggio non possa essere raccolto, separato o recuperato dal flusso dei rifiuti in un programma che ne preveda il riuso o uso nella produzione o nell’assemblaggio di un altro prodotto. Non è necessario specificare altro se nelle vicinanze del luogo in cui il prodotto è venduto la maggioranza dei consumatori può disporre di un impianto di riciclaggio. Per maggioranza dei consumatori si intende almeno il 60%. In caso contrario è necessario specificare l’asserzione.
Se non avete tempo di leggere la guida, qui un breve glossario delle asserzioni più usate con le indicazioni per il loro corretto utilizzo.