Riscaldamento globale: chi ci crede e chi no

12 Novembre 2012

Se avete almeno un po’ seguito la discussione sul riscaldamento globale negli Stati Uniti, molto probabilmente vi sarà già venuto il mal di testa, anche se normalmente non ne soffrite. Di scetticismo su questa tematica si parla anche in Europa, ma non mi pare che la discussione sia qui così accesa, forse per molti è piuttosto scarso interesse, o scarsa conoscenza.
Mentre negli Stati Uniti si discute sulla fondatezza scientifica di questa tematica, in Europa si domanda ai cittadini quanto serio ritengono il problema. Secondo l’ Eurobarometer di ottobre 2011 , commissionato dalla Direzione Generale Azione Climatica, la percezione è quella di un problema rilevante.

Metto sempre le mani avanti quando vedo studi di mercato. So che c’è un certo scollamento tra le risposte a certi studi e le reali convinzioni degli intervistati, ma credo si possa sicuramente prendere per buona la tendenza.

Negli Stati Uniti gli scettici sono sempre stati molti. Scettici in che senso? Nel senso che c’è chi non crede che esista il problema del riscaldamento globale o, nel caso in cui ci credano, non sempre credono che sia causato dall’uomo.
Per chiarezza segnalo che il termine “riscaldamento globale”, che si riferisce all’innalzamento della temperatura, non è proprio la stessa cosa rispetto al termine ” cambiamenti climatici “, che riguarda la variazione di temperature, precipitazioni, nuvolosità e altri aspetti. In queste ricerche che hanno visto coinvolti semplici cittadini credo che i due termini siano stati usati come sinonimi.

Le affermazioni del politico statunitense  Rick Perry , nell’agosto del 2011, hanno causato grandi discussioni da parte di giornalisti e cittadini. Egli affermava che i dati sul riscaldamento globale erano stati manipolati da un certo numero di scienziati a scopo di lucro. Come riporta la rivista Forbes , dal 1998 più di 31.000 scienziati americani hanno firmato una petizione pubblica secondo la quale  “…there is no convincing scientific evidence that human release of carbon dioxide, methane, or other greenhouse gases is causing or will, in the foreseeable future, cause catastrophic heating of the Earth’s atmosphere and disruption of the Earth’s climate.”

Però, sorpresa! A settembre di quest’anno è stato pubblicato il risultato di uno studio condotto dal Center for Climate Change Communication della George Mason University secondo il quale da gennaio 2010 a settembre 2012 la percentuale di statunitensi che crede che il riscaldamento globale non sia un’invenzione è cresciuta dal 57% al 70%.

Non solo, per la prima volta dal 2008 più della metà dei cittadini degli Stati Uniti (il 54%) crede che tale fenomeno sia causato principalmente dall’attività umana, addirittura l’8% in più rispetto a marzo di quest’anno.

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