World Environment Day e foodprint

5 Giugno 2013

Immagine realizzata in occasione del World Environment Day, UNSW Australia

Oggi è la Giornata Mondiale dell’Ambiente. Le tematiche di cui parlare sarebbero infinite, ma ho letto in questi giorni dati veramente allarmanti sullo spreco di cibo nel mondo, quindi oggi scrivo di quello che viene chiamato foodprint (da non confondere con footprint).

Secondo la FAO, un terzo della produzione mondiale di cibo viene sprecato, e il cibo scartato da negozi e consumatori nei paesi industrializzati sarebbe sufficiente a sfamare i 900 milioni di persone che nel mondo soffrono la fame.

Think Eat Save è un’iniziativa di UNEP, FAO e Messe Dusseldorf ed è un bel sito ricco di informazioni e documenti sulla gestione efficiente del cibo.

Questo documento in particolare offre una panoramica sullo spreco di cibo a livello mondiale, evidenziando la differenza tra “food loss” e “food waste”.

Con “food loss” si intende la perdita di cibo nella catena di fornitura, quindi nella coltivazione, nella fase successiva al raccolto, nella fase di produzione e infine in quella di distribuzione.

Con “food loss” si intende invece lo spreco di cibo pronto per essere utilizzato dal consumatore e che, per svariati motivi, viene eliminato nel punto vendita o dal consumatore finale.

Nel sito è possibile trovare inoltre consigli per la prevenzione degli sprechi, sia nella fase di produzione e vendita  che per il consumatore finale . Per quanto riguarda il primo caso, ci sono consigli anche per la riduzione degli sprechi al ristorante. In certi paesi è normale portarsi a casa ciò che è rimasto sul piatto, in Italia se non dici che è per il cane fai la figura del pezzente. Chissà se cambierebbe qualcosa se un po’ alla volta si iniziasse a chiederlo anche qui da noi. Recentemente però sono stata a pranzo in un ristorante sushi-wok, uno di quelli in cui paghi un prezzo fisso e mangi quanto vuoi. Mi è piaciuto quello che la cameriera ci ha detto prendendo l’ordine delle bibite: “Prendete quello che volete, ma quello che si mette sul piatto si dovrebbe anche mangiare, il cibo non si spreca”.