Venerdì, un libro (ancora) non letto e passioni contagiose

13 Dicembre 2013

“La solitudine dei numeri primi” di Paolo Giordano è stato un grosso successo. Non l’ho ancora letto, forse perché in genere prima di leggere un libro aspetto che non sia più nella classifica dei più venduti. Ci sono così tanti bei libri, soprattutto una marea, un oceano di libri minori e libri dimenticati, e mi fa sempre un certo che rincorrere novità che, per quanto meritevoli, difficilmente credo che debbano per forza essere imperdibili.

Oggi non voglio parlare del libro, ma di una persona che lo ha letto, e per la quale è stato amore a prima vista.
Una rivista olandese, “Flow”, chiede ogni mese ad un libraio di raccontare quali sono i “libri della sua vita”. Monique Burger, libraia di Amsterdam, tra i suoi cinque libri preferiti mette appunto “La solitudine dei numeri primi”, e la storia di questo incontro merita di essere raccontata.
Monique legge il libro d’un fiato e non le basta. Lo rilegge, ancora d’un fiato. Poi pensa che tutti debbano poterlo leggere, ed è talmente convinta che piacerà che ai clienti non soddisfatti promette di restituire il denaro speso. Lo mette vicino alla cassa e lo consiglia a tutti. Il primo sabato ne vende 77, così, a quelli che hanno già scelto altri libri e si accingono a pagarli. Non le sembra sufficiente, così la settimana successiva lo espone in bella mostra con accanto alcuni assaggi di specialità italiane, spiegando ai clienti che sta “festeggiando” il libro. Quel giorno ne vende 127. Dopo averne venduti 1600 va a trovarla Paolo Giordano in persona.

Monique ha venduto 2000 copie de “La solitudine dei numeri primi”. Non perché sia una astuta venditrice, ma perché ha raccontato un colpo di fulmine, e la passione è contagiosa. Per la cronaca, solo 8 copie le sono state restituite da lettori non soddisfatti.

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