Idee per ridurre lo spreco alimentare

3 Giugno 2014

Lo spreco alimentare è un enorme problema. Ed è una di quelle tematiche che, a differenza di molti problemi ambientali ostici a molti non esperti, è comprensibile anche dai bambini.

Sprecare cibo non è solo un problema etico ed economico. Sprecare cibo significa utilizzare inutilmente sostanze chimiche in agricoltura, emettere senza motivo gas serra derivanti dall’uso dei macchinari o per il trasporto, o metano (23 volte più potente dell’anidride carbonica) per il cibo che si decompone. Per non citare l’utilizzo di risorse fondamentali quali l’acqua, il terreno o il capitale umano coinvolto.

1,3 miliardi di tonnellate di cibo, un terzo di quello prodotto, vengono ogni anno gettati o sprecati, secondo la FAO.

Negli Stati Uniti e nel Regno Unito 1/3 del cibo prodotto non viene consumato e finisce nella spazzatura. Secondo l’Environmental Protection Agency, negli USA nel 2012 sono stati gettati 36 milioni di tonnellate di cibo . Nonostante ciò, solo ora notiamo i primi segnali di una controtendenza. Ne vorrei segnalare alcuni, eccoli.

L’UE ha finanziato un progetto per la prevenzione dello spreco alimentare, FUSIONS (Food Use for Social Innovation by Optimizing Waste-Prevention Strategies) che prevede l’attuazione di sette studi di fattibilità selezionati tra i 39 proposti. Gli studi riguardano ad esempio l’organizzazione in maniera efficiente della distribuzione del surplus alimentare ad enti caritativi e banche alimentari, l’insegnamento a gestire le scorte di cibo in casa usando avanzi ed evitando gli sprechi o tecniche avanzate di programmazione dei consumi nelle mense per evitare la preparazione di cibo in eccedenza. Uno dei progetti si riferisce ai supermercati sociali, con l’obiettivo di stimolarne l’attuazone nei paesi dell’Unione.

Goldthorpe's community supermarket, selling good that would have been thrown away.
Foto tratta dal sito di The Guardian

A dicembre 2013 nello Yorkshire, Inghilterra, è nato il primo supermercato sociale inglese , nel quale persone che vivono sulla soglia di povertà possono fare i propri acquisti risparmiando il 70% rispetto ad un supermercato convenzionale. Inoltre, il progetto prevede che queste persone possano ricevere assistenza nella gestione del proprio reddito, accedere a forme di prestito agevolato e partecipare a corsi di cucina per trarre il meglio dai propri acquisti. Si tratta di un progetto pilota al quale aderiscono una sedie di catene di supermercati che destinano a questo negozio le proprie eccedenze alimentari e i prodotti non conformi agli standard richiesti, come ad esempio confezioni ammaccate o etichette rovinate. Se questo progetto pilota avrà successo, è prevista l’apertura di altri supermercato sociali.

Negli Stati Uniti la catena della grande distribuzione Whole Foods ha avviato un progetto pilota per dirottare il cibo scaduto o invenduto dalla discarica ad un impianto di compostaggio posto al di fuori del punto vendita. Il fertilizzante così ottenuto viene venduto e l’impianto è in grado di fornire informazioni sul cibo che raccoglie, permettendo una gestione più efficiente degli acquisti e delle scorte.

Bon Appétit, società che si occupa di ristorazione, ha inventato la figura del waste specialist, il cui compito consiste nel ridurre gli sprechi migliorando il sistema di approvvigionamento, calibrando la grandezza delle porzioni e trovando modi per utilizzare tutte le parti degli alimenti acquistati, anche quelle che generalmente vengono buttate.

In Canada è in corso un progetto di mappatura dello spreco alimentare nel paese . Il rapporto finale dovrebbe essere pronto a breve, nel frattempo sono già stati identificati cinque modi per ridurre lo spreco:

5 Industry Tips to Reduce Food Waste

  1. Sell ugly carrots . To avoid tossing optically deficient carrots, businesses got creative. Ugly carrots underwent cosmetic surgery. The result? Baby carrots. Businesses turned would-be waste into a profit-generating product. Apply the same strategy in your business.
  2. Use benchmarking tools . Businesses clamour for benchmarking. Yet, many tools are already available. Provision Coalition’s portal for food and beverage manufacturers is a Canadian example offering a data-driven approach to solutions. Who wants to be the first to sign up?
  3. Optimize packaging . Packaging is often cast as the enemy. Using the right materials can extend shelf life for nearly two weeks. Choose wisely and educate your consumers to do the same.
  4. Step out of your silo . Attend a meeting or conference to meet stakeholders from different points in the value chain.  Such events facilitate knowledge transfer and go a long way in fast-tracking solutions.
  5. Find an anaerobic digester near you . If it can’t be reduced or redistributed, anaerobic digesters generate nutrients and energy from food waste. In the UK, you’re likely to find one only a few kilometers away.

Segnalo infine lo studio della FAO apparso a maggio di quest’anno su ” Food losses and waste in the context of sustainable food systems “.