Laboratorio LCA: intervista ad Alessandra Pierucci

6 Agosto 2014

Ho avuto recentemente il piacere di conoscere Alessandra Pierucci, ingegnere in Ingegneria Civile e ricercatrice presso il Politecnico di Bari. Da alcuni mesi, con alcuni colleghi, ha dato vita presso la sua università, al Laboratorio LCA, una interessante iniziativa che vede il coinvolgimento di giovani studenti, tesisti e dottorandi. Le ho chiesto di raccontarci del suo lavoro nell’ambito della LCA e del laboratorio, certa che sarà fonte di ispirazione per altre persone.

Ci puoi descrivere brevemente la tua formazione e come sei arrivata ad occuparti di LCA?

Mi sono laureata in Ingegneria Edile-Architettura su un tema apparentemente lontano dalle valutazioni di Life Cycle Assessment, ovvero attinente l’impiego di sfidi di lavorazione della pietra per la produzione di malte e finiture per il restauro architettonico. La passione per la chimica, da un lato, ma anche l’interesse verso gli aspetti del ciclo di vita dei prodotti da costruzione, nonché le ricadute ambientali connesse al loro impiego durante il ciclo di vita dell’organismo edilizio mi hanno portato ad approfondire, insieme con il mio tutor – il prof. Guido R. Dell’Osso – il tema delle valutazioni di Life Cycle Assessment in edilizia, durante il dottorato di ricerca presso il Politecnico di Bari. La collaborazione instauratasi durante il mio triennio di ricerca con la Malmo University (Svezia), e in particolare con la prof.ssa Catarina Thormark, mi hanno permesso di sviluppare il complesso tema del ciclo di vita multiplo dei prodotti da costruzione, ovvero l’analisi degli impatti connessi al loro potenziale riciclo e reimpiego, alla fine della loro vita utile o in occasione di interventi di riqualificazione/demolizione dell’edificio di cui facevano parte.

Tale esperienza mi ha consentito, così, di specializzarmi in questo filone di ricerca e di confermare le grandi potenzialità di tale approccio (oramai divenuto u na vera e propria forma mentis) in contesti di ricerca diversificati e in attività di collaborazione e consulenza scientifica presso enti pubblici e privati.

Com’è nata l’idea del Laboratorio LCA?

Il laboratorio è nato al fine di strutturare un dibattito vivo e produttivo sulle tematiche del Life Cycle Assessment nel settore delle costruzioni e strutturare – insieme con studenti, tesisti, tirocinanti e dottorandi del Politecnico di Bari – una bancadati di processi specifici del settore e del contesto nazionale e regionale di applicazione. Il laboratorio costituisce, così, un ambiente di confronto scientifico atto a favorire la divulgazione di strumenti utili a orientare progettisti e imprese verso la scelta di soluzioni tecnologiche e, quindi organismi edilizi, a ridotto impatto ambientale, anche in relazione a differenti ipotesi di ciclo di vita.

Di che tipo di studi o progetti vi occupate principalmente e come strutturate le diverse attività del laboratorio?

Le valutazioni LCA riguardano l’analisi dell’impatto ambientale di materiali/componenti/sistemi e subsistemi edilizi, con riferimento alle diverse fasi del loro ciclo di vita:

  • produzione: l’analisi tiene conto delle specificità produttive e logistiche, nonché delle criticità connesse ai consumi energetici e di risorse;
  • alla cantierizzazione e posa in opera: esplicitando il contributo, in termini di impatto, connesso all’impiego di alcuni mezzi tipici in edilizia nonché conseguente alle possibili tecnologie di assemblaggio previste in progetto;
  • uso e manutenzione: questa fase racchiude sia l’analisi dei consumi (elettrici, termici, idrici) dell’edificio in fase di funzionamento (così come supportata dalle modellazioni energetiche) che delle opere di manutenzione delle sue parti componenti, in relazione a differenti ipotesi di degradamento fisico e obsolescenza;
  • fine vita: ovvero esplorando in che modo il diverso livello di disassemblabilità, riciclabilità e riusabilità delle parti possa generare scenari diversificati di trattamento e dismissione.

È di nostro interesse anche l’esplorazione di procedure LCA in materia di flessibilità dell’organismo edilizio con riguardo agli aspetti funzionali e distributivi (ipotesi dei cicli di vita multipli di materiali e componenti e costruzione di indicatori della flessibilità nel tempo, su base LCA).

A tale scopo gli studenti sono chiamati ad affrontare un periodo di approfondimento e studio della metodologia, delle potenzialità del software SimaPro (su cui lavoreranno per le loro valutazioni) nonché dei processi di bancadati costruiti nel tempo da altri, prima di loro.

Contestualmente vengono guidati nella costruzione dell’inventario di tutti i processi riguardanti il loro caso di studio e supportati nella fase di valutazione e interpretazione dei risultati. A chiusura delle loro attività di tirocinio, tesi e/o ricerca gli studenti sono chiamati a esporre in laboratorio il loro contributo mediante una breve presentazione power point e a consegnare tutto il materiale collazionato ed elaborato per le valutazioni di Life Cycle Assessment, che viene archiviato. indicizzato e reso disponibile per successive valutazioni inerenti temi simili.

Com’è l’interesse da parte degli studenti e quanti sono per ora coinvolti in questo progetto?

Il numero di studenti coinvolti nelle attività di laboratorio varia da un minimo di tre a un massimo di 6-7 persone contemporaneamente impegnate nello svolgimento delle valutazioni.

Tutti gli studenti partecipano attivamente alle attività di ricerca e modellazione LCA mediante la raccolta e la condivisione delle informazioni utili alla costruzione dell’inventario del loro progetto, al fine di cooperare nella costruzione di processi e banche dati contestualizzate sul territorio italiano, e più in particolare, pugliese, ovvero specifiche della nostra realtà produttiva, delle caratteristiche materico-tecnologiche degli edifici presenti e descrittive del reale panorama di uso, dismissione e trattamento delle parti componenti gli organismi edilizi analizzati.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

I miei progetti futuri riguardano, certamente, l’approfondimento del rapporto esistente tra l’impatto del ciclo di vita di materiali e componenti e il potenziale di flessibilità/riconfigurabilità delle scelte di progetto, nonché l’ideazione di specifici indicatori, fondati su valutazioni di Life Cycle Assessment, in grado di orientare i numerosi stakeholders impegnati nel settore verso attributi di sostenibilità più complessiva delle costruzioni. Tra le varie attività a supporto della definizione di tali obiettivi risulta certamente di interesse la costruzione, in corso di elaborazione, di specifici strumenti operativi  per la raccolta e l’interpretazione delle informazioni utili alla caratterizzazione degli aspetti connotanti le varie fasi del processo edilizio, nonché per la definizione di processi e banche dati LCA di semplice condivisione e aggiornamento e fondati sull’evoluzione normativa, tecnologica e scientifica del comparto edilizio. Si ritiene infatti che tali strumenti possano favorire la crescita di una maggiore sensibilità verso il tema delle valutazioni di Life Cycle Assessment nel settore delle costruzioni e supportare gli strumenti di progettazione (quali quelli BIM, ad esempio) e/o di valutazione del livello di sostenibilità delle attività edilizie (ITACA, LEED, BREEAM e altri).

Alessandra Pierucci , ingegnere e dottore di ricerca in Ingegneria Edile, è impegnata dal 2006 in attività di ricerca presso il Politecnico di Bari, su temi inerenti le valutazioni della sostenibilità degli edifici mediante procedure di Life Cycle Assessment. Attualmente assegnista di ricerca, è autrice di numerosi contributi scientifici riguardanti l’impiego di tecnologie e sistemi innovativi per l’efficientamento e la trasformabilità sostenibile del costruito.

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