Carbon Footprint dell’Università di Genova: intervista ad Adriana Del Borghi

1 Giugno 2015

Alla fine del mese di aprile l’Università di Genova e il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare hanno firmato un accordo volontario relativo al progetto di valutazione dell’impronta ambientale dell’Ateneo. In base a tale accordo, l’Ateneo si impegna a misurare la propria Carbon Footprint (impronta di carbonio), con l’obiettivo di attivare una serie di iniziative per ridurre le emissioni di gas serra.

Ho avuto il piacere di parlarne con Adriana Del Borghi, referente dell’Università di Genova per la sostenibilità ambientale e responsabile del progetto sulla Carbon Footprint.

Ci puoi raccontare come mai l’Università di Genova ha deciso di prendere parte all’iniziativa del Ministero dell’Ambiente e quali obiettivi si pone con questo progetto?

L’Università di Genova ha deciso di aderire all’iniziativa ministeriale in quanto ritiene il calcolo della carbon footprint un punto di partenza per un progetto più ampio legato alla sostenibilità ambientale di tutto l’Ateneo. Inoltre l’Università, come Istituzione, ha il dovere di istruire le generazioni future in modo da non ripetere gli errori del passato, guidando gli studenti, ma anche il personale docente e tecnico, verso una maggiore consapevolezza ambientale.

L’accordo volontario firmato con il Ministero ha quindi lo scopo di attuare un test realistico, per sperimentare e ottimizzare differenti metodologie di misurazione delle prestazioni ambientali. Questo permetterà di trovare soluzioni reali per riuscire a diminuire l’impatto ambientale dell’Ateneo attraverso soluzioni innovative e creazione di buone prassi, da rendere replicabili in futuro anche in altri atenei italiani.

Prevedete di coinvolgere gli studenti o i ricercatori nelle attività di raccolta dei dati e nella realizzazione del calcolo?

Attualmente la campagna di raccolta dati e la fase di calcolo è portata avanti dallo staff genovese del CE.Si.S.P. (Centro per lo Sviluppo della Sostenibilità dei Prodotti), di cui sono responsabile, ed ha recentemente acquisito un nuovo dottorando per seguire le attività in maniera sistematica e strutturata. Gli studenti saranno coinvolti poi in una seconda fase, in cui oltre a diffondere i risultati cercheremo di implementare e rendere attive le metodologie di riduzione e contenimento degli sprechi ai fini di migliorare le performance ambientali dell’università.

Quando conosceremo la carbon footprint dell’università?

Prima dell’estate avremo i risultati della nostra analisi. Il lungo periodo necessario per svolgere la carbon footprint è causato dalle difficoltà facilmente riscontrabili nella raccolta dati e dalla complessità e grandezza del sistema in esame.

Avete già delle idee per eventuali sviluppi futuri del progetto?

Al momento stiamo partecipando ad alcuni eventi e seminari, come l’UGAF, UNICA Green Academy Footprint, a Berlino, durante il quale speriamo di riuscire a prendere contatti con altre realtà Universitarie Europee che stanno già implementando soluzioni innovative nei loro atenei per migliorare l’efficienza ambientale. Uno degli sviluppi futuri potrebbe essere l’iscrizione dell’Ateneo genovese all’International Sustainable Campus Network ISCN, ovvero una rete di Università sostenibili della quale fanno parte alcune delle università più prestigiose al mondo.

Nata l’11 Settembre del 1973 a Genova. Laureata (110/110 e Lode con dignità di stampa) in Ingegneria Chimica presso l’Università di Genova. Dottorato di Ricerca (PhD) in Tecnologie ed Economia dei Processi e dei Prodotti per la Salvaguardia dell’Ambiente. Professore associato in Teoria dello Sviluppo dei Processi Chimici presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica ed Ambientale (DICCA), Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, dal 2014. Professore di “Teoria dello Sviluppo dei Processi Ecosostenibili”, corso di laurea magistrale in Ingegneria Chimica, Università di Genova. Membro del Comitato Scientifico del Centro Interuniversitario CE.Si.S.P. (Centro per lo Sviluppo della Sostenibilità dei Prodotti). Referente dell’Università di Genova alla Sostenibilità Ambientale dal 2014. Membro del Consiglio di Amministrazione di AMIU S.p.A..

Attuali ambiti di ricerca:  LCA (Life Cycle Assessment) ed Ecodesign,  EPD (Environmental Product Declaration),  Emission Trading (EU-ETS) e Climate Change,  Progetti CDM (Clean Development Mechanism) e VER (Verified Emission Reduction),  CCS (Carbon Capture and Storage),  Economia Circolare,  Ingegneria Ambientale.

Responsabile scientifico di diversi progetti nazionali ed internazionali finanziati. Membro dell’Editorial Board della rivista internazionale The International Journal of Life Cycle Assessment. Autrice di oltre 120 pubblicazioni su riviste nazionali ed internazionali e atti di congresso.

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