Idee sparse – scattered ideas

10 Febbraio 2016

Mi piace molto questa frase.

Cercare di mantenere sempre lo spirito del bambino dentro di noi ci permette di stupirci (emozione bellissima!), di apprezzare le piccole cose, di guardare alla vita in modo scanzonato e di sperare sempre.

Parto segnalando un bellissimo sito a educatori, genitori e ragazzi desiderosi di giocare approfondendo la loro conoscenza sul clima e i cambiamenti climatici. Essendo in inglese, si prendono due piccioni con una fava. Il sito è sviluppato dalla NASA  e offre molte attività ludiche.

“Cowspiracy” è intraducibile in italiano ed è un nome geniale dal punto di vista del marketing. Se non ne avete sentito parlare, questo documentario, sulla scia di “Una verità scomoda” (An inconvenient truth) affronta il tema della produzione di carne e del suo impatto sull’ambiente. Questa l’infografica, qui potete vedere un pezzetto del documentario.

Mi entusiasmano le possibilità che le nuove tecnologie possono offrire per migliorare la qualità della vita, come la cintura che guida i non vedenti con delle vibrazioni che indicano la direzione da seguire. Questo è solo un esempio di quello che nel futuro ci potremo aspettare con la realtà aumentata.

Ho pensato se avesse senso citare qui anche iniziative che mi colpiscono negativamente, perché in genere mi piace segnalare ciò che apprezzo o trovo interessante. Credo che ci possano essere delle eccezioni. In questo caso, vedere l’iniziativa della foresta (che parolona, visto che per ora si parla di una trentina di alberi) galleggiante, mi ha fatto pensare all’albero che camminava che ho visto a Venezia.

I giardini pensili sono cosa antica, oggi li chiamano tetti verdi. Siamo anche abituati ormai ai giardini verticali, ma questi alberi galleggianti , non lo so. Il progetto sarà sviluppato quest’anno a Rotterdam, che a innovazioni/esperimenti urbanistici è certo abituata.

Questo albero che si muove, unico elemento presente nel Padiglione della Francia alla Biennale di Venezia del 2015, non l’avevo neanche fotografato perché mi aveva messo una grande tristezza. Per rispetto, avevo deciso di non portarmi via la sua immagine che mi pareva ridicolizzata. Lo potete vedere in questo video tratto da YouTube. Un altro albero simile si trovava all’esterno, questo secondo me ancora più ridicolo perché un albero nel suo ambiente naturale è ancora più reattivo senza bisogno di posizionarlo su un carrello mobile. Ma è sicuramente colpa mia, e dei miei limiti nella comprensione di certa arte contemporanea.