Dal 5 all’8 settembre si è tenuta ad Aachen (la famosa Aquisgrana di Carlo Magno) l’8° International Conference of S-LCA. L’organizzazione era ibrida, ma l’85% dei partecipanti era lì, in presenza, e vivo era il desiderio di condivisione, crescita e confronto.
Si è parlato di sviluppi metodologici, EU Taxonomy, Due Diligence Directive e sono stati presentati risultati di ricerche e progetti condotti da università, centri di ricerca e aziende.
Il programma delle quattro giornate prevedeva anche due workshop sull’uso del Social Hotspot Database (SHDB) tenuti da Monique Bennema, Program manager SHDB e Beatrice Bortolozzo di 2B. Riservati rispettivamente ai partecipanti online e a quelli in presenza, i workshop hanno illustrato come svolgere un hotspot assessment a livello di prodotto, di azienda, di settore e di paese o regione. Svolgere un’analisi sui rischi sociali a livello di industria o di paese può essere molto utile ad esempio per approfondire la conoscenza del mercato, individuare benchmark di settore per permettere alle aziende di avere riferimenti concreti per le proprie prestazioni, oppure come input per lo sviluppo di politiche economiche e linee guida per gli operatori economici.
La partecipazione è stata al di sopra delle nostre aspettative.
L’aspetto che chiaramente emerge da questa conferenza è il crescente interesse da parte delle aziende a utilizzare la metodologia S-LCA, prevalentemente con i seguenti obiettivi:
- Mappare i rischi sociali lungo la catena di fornitura;
- Analizzare i rischi sociali legati ad attività in determinati paesi per affrontarli e gestirli con maggiore consapevolezza;
- Confrontare i rischi sociali al variare della catena di fornitura;
- Preparare programmi di intervento e miglioramento per ridurre le criticità sociali;
- Prepararsi a nuovi cambiamenti normativi, ad esempio la Due Diligence Directive.