Albero vivo
Il Defra, Dipartimento per l’ambiente, il cibo, e gli affari rurali della Gran Bretagna, e l’italiana Coldiretti consigliano l’acquisto di un albero vero di provenienza locale.
Antonio Brunori, segretario generale del PEFC Itaia spiega che
“gli abeti di origine italiana presenti sul mercato natalizio derivano per circa il 90% da coltivazioni specializzate italiane. C’è poi un importante numero di piante che sono vendute senza radici: queste derivano dalla normale pratica di gestione forestale che prevede interventi colturali di “sfolli” o diradamenti, operazioni indispensabili per lo sviluppo delle foreste più pulite e più fruibili”.
Albero di plastica
Intelligence in Lifestyle, magazine de Il sole 24 ore, riporta nell’ultimo numero le parole di Jami Warner, direttore dell’American Chrismas Tree Association, il quale afferma che gli alberi in plastica sono più eco-friendly: “se fatti di buona plastica possono durare 40 anni” mentre quelli veri vanno cambiati ogni 2-3 anni. “Sono più convenienti, più sicuri, più facili da gestire, non perdono aghi e in termini di riutilizzo sono la scelta migliore. Non richiedono nemmeno acqua.” Alcuni, seppur rari, sono in plastiche biodegradabili.
La scelta per i consumatori non è facile, crediamo però che ci siano alcuni elementi importanti da considerare qualunque sia la scelta:
- Se preferiamo l’albero vero, scegliere un albero “certificato” (ovvero un albero vero proveniente da foreste gestite in modo sostenibile, FSC o PEFC);
- Cercare di utilizzare il proprio albero per il maggior numero di anni possibile, adottando tutte le attenzioni necessarie al suo benessere se è vivo, a non sciuparlo se è finto;
- Riutilizzarlo nel modo corretto finite le feste; piantiamolo in giardino o se non ci è possibile doniamolo ai centri di raccolta indicati dal Corpo forestale dello stato oppure, se l’albero è finto, smontiamolo e inseriamolo nel suo imballo per riutilizzarlo il Natale successivo.