Una recente ricerca (reperibile a pagamento) illustra gli sviluppi nella richiesta di studi di LCA da parte delle aziende. Non l’ho acquistata, così ci accontenteremo di alcuni interessanti risultati apparsi sul Sustainable Business Blog del Guardian. Negli ultimi due anni il numero di pubblicazioni scientifiche relative alla LCA è più che raddoppiato. Le aziende usano la LCA con obiettivi diversi, dalla modellizzazione degli impatti ambientali di un nuovo pocesso produttivo, alla guida all’innovazione di prodotto e miglioramento ambientale, al controllo delle affermazioni ambientali attraverso analisi scientifiche. In generale, comunque, questa ricerca ha registrato un interesse per la LCA in forte crescita, dovuto sia alle richieste delle aziende che alla normativa sempre più stringente.
Tra gli esempi illustrati, il caso della Unilever, che ha adottato la LCA per quella che è una promessa pubblica di capire l’impatto ambientale di tutti i propri prodotti.
Nonostante le aziende ricorrano molto all’aiuto di consulenti esperti di LCA, la ricerca raccomanda alle aziende di sviluppare comunque al proprio interno una certa competenza in questa materia. Ecco, questo è un aspetto che approvo e condivido pienamente. Non è possibile integrare nella propria strategia aziendale uno strumento che non si comprende, perché ciò non permette di sfruttarlo pienamente, di condividerlo internamente o di comunicarlo. Diffidate dei consulenti che vogliono tenere per sé le informazioni, i calcoli svolti, che non vi forniscono tutti gli strumenti per poter controllare la bontà del loro lavoro. Diffidate soprattutto dei consulenti che non vogliono condividere le loro conoscenze, limitando così il vostro percorso di crescita.
Per una che può sopportare molto ma i sermoni proprio no, credo di aver detto a sufficienza. Per oggi.