La Carta degli Ecodesigner d’oltralpe

11 July 2011

L’Alliance Francaise des designers, il sindacato di categoria più importante in Francia, e quello con il maggior numero di iscritti, ha sviluppato la Carta degli ecodesigner. Non finirò mai di sottolineare l’importanza della progettazione, che determina la maggior parte dell’impatto ambientale del prodotto nel suo intero ciclo di vita.

Questi sono i principi che gli ecodesigner francesi promettono di seguire:

  • Miglioramento continuo e innovazione permanente attraverso la formazione e l’informazione degli attori del processo
  • Approccio sistemico che consideri criteri multipli e le loro interazioni
  • Agire insieme, attraverso un impegno di lungo termine tra clienti e fornitori
  • Responsabilità sociale lungo la catena di fornitura fino al cliente finale
  • Scelta delle risorse secondo criteri ambientali e sociali lungo l’intero ciclo di vita
  • Considerare acqua, aria e suolo come beni comuni dell’umanità da preservare e non inquinare in un’ottica di ciclo di vita
  • Minimizzare il bisogno di energia lungo l’intero ciclo di vita e prediligere le fonti rinnovabili e non inquinanti
  • Rifiuti: minimizzare l’inquinamento e privilegiare la riciclabilità
  • Considerare l’impatto sulla salute
  • Puntare alla preservazione della biodiversità lungo l’intero ciclo di vita del prodotto o servizio

Tutto bene (peccato solo si parli di riciclabilità e non di uso di materiali riciclati), mi domando però su che strumenti si baseranno questi designer per stabilire se è stato minimizzato l’utilizzo di energia, o come misureranno il miglioramento, o come sceglieranno le risorse con un impatto ambientale minore lungo l’intero ciclo di vita. L’idea va sostenuta, però non si fa cenno all’utilizzo di metodologie o strumenti particolari che possano supportare le scelte attaverso analisi scientifiche. Perché quando si ha a che fare con la sostenibilità, non ci si può affidare solo all’esperienza e il buon senso perché quest’ultimo, anche se buono, non sempre è sensato.