Ecco, ora io vorrei essere lì, a Melbourne, e nei prossimi giorni girare tra questi laboratori e sporcami le mani con un lavoro pulito: riparare un oggetto. Chiaramente non si tratta di inventare l’acqua calda; i nostri genitori, e ancor più i nostri nonni, sapevano riparare e allungare per generazioni la vita delle cose. Era una necessità, ma ora quelle stesse persone, pur non avendone bisogno, spesso mantengono il piacere di far durare gli oggetti. E’ un aspetto tipico delle generazioni precedenti alla mia, non solo corretto dal punto di vista ambientale, ma al quale guardo con vero piacere. L’elemento comune di questi Repair Workshops è il Repair Manifesto , di cui abbiamo già parlato, e tra i partner dell’evento c’è Leyla Acaroglu. Così vorrei essere a Melbourne anche per farmi una chiacchierata con lei, e ricambiare la visita che ci ha fatto l’anno scorso.
Ma cosa si può fare in queste due giornate di Repair Workshops? E’ possibile portare i propri prodotti a far riparare, partecipare a brevi corsi di riparazione o donare apparecchiature non più funzionanti che verranno riparate o trasformate in opere d’arte che verranno messe all’asta. Il ricavato dell vendita verrà devoluto ad Environment Victoria.
L’iniziativa fa parte dello State of Design Festival , iniziato il 20 luglio e che proseguirà fino a fine mese. C’è anche una competizione con esposizione sull’illuminazione sostenibile.