Una lampadina e obsolescenza programmata

19 September 2011

Premessa: le foto di questo post non hanno nulla a che fare con il contenuto. Riguardano il Festival Internazionale di teatro di strada che si è tenuto i giorni scorsi a Vascon di Carbonera e si ritraggono gli spettacoli che più mi sono piaciuti. Questo è il motivo per il quale sono qui. E questa è tutta la coerenza che posso trovare in quest’accoppiata strampalata.

L’obsolescenza programmata è la strategia delle aziende di produrre intenzionalmente beni con un ciclo di vita ridotto allo scopo di stimolare nuovi acquisti da parte dei consumatori.

Venerdì al Candiani ho portato diversi esempi di ecodesign, e di prodotti che sono cambiati apparentemente per motivi estetici, ma in realtà con lo scopo di aumentare l’efficienza e ridurre lo sperco di risorse. Ho anche raccontato la storia della nascita dell’obsolescenza programmata, così come è riportata nell’interessante documentario “Obsolesciencia programada – comprar, tirar, comprar”, prodotto da Arte France, Televisione spagnola e Televisione catalana.

La storia dell’obsolescenza programmata è legata alla storia della lampadina, paradossalmente presa a simbolo di illuminazione intesa come idea, colpo di genio, innovazione.

Nel 1871 l’inventore Thomas Edison annunciava la creazione di una lampadina capace di durare addirittura 1500 ore, durata che negli anni ’20 era aumentata fino a raggiungere le 2500 ore. Ma nello stesso periodo, nel 1924, in piena crisi economica, per spingere la vendita di un bene sempre più usato, le principali aziende produttrici di lampadine del mondo decidono di dare vita ad un cartello, dal nome Phoebus, allo scopo di ridurre la durata delle lampadine. Non solo, per chi sgarra sono previste severe multe, come indicato nel regolamneto del cartello. Nel giro di due anni la durata scende a 1500 ore, esattamente le stesse annunciate da Edison 50 anni prima, per ridursi a 1000 ore negli anni ’40. Sembra che ad un certo punto sia stata addirittura realizzata una lampadna che arrivava a durare 100.000 ore, guarda caso mai messa in vendita. L’obsolescenza programmata è attentamente pianificata per accorciare la vita del prodotto senza renderla però eccessivamente breve tanto da scoraggiare l’acquirente da successivi acquisti di prodotti della stessa marca. E’ una strategia che riguarda la meccanica del prodotto, ma anche la possibilità di ripararlo, la disponibilità di parti di ricambio, o la possibilità di aggiornare l’estetica.

Se avete un’ora per vedere un buon video, guardatevi questo , in spagnolo ma con sottotitoli in italiano.

Eventi verticali. Italia

Circopitanga, Svizzera/Isreaele. Questo, secondo me, lo spettacolo in assoluto più magico.

Categorie: Life Cycle Thinking