Il Kledingchecker (il controlla-abbigliamento) è un’iniziativa di GoedeWaar.nl, associazione di consumatori olandese, ed ha lo scopo di informare il pubblico sul livello di sostenibilità delle diverse marche di abbigliamento. Vengono considerate la sostenibilità economica, sociale ed ambientale, ognuna secondo un certo numero di parametri.
I parametri relativi alla sostenibilità sociale seguono i principi della Dichiarazone Universale dei Diritti dell’Uomo adottata dalle Nazioni Unite e i principi dell’ International Labour Organization , agenzia delle Nazioni Unite che riunisce rappresentanti dei governi, delle aziende e dei lavoratori. Fa parte di questa categoria ad esempio l’aspetto legato al tema scottante del lavoro minorile.
I parametri relativi alla sostenibilità economica si riferiscono principalmente agli acquisti equi dai produttori, soprattutto nei paesi del terzo mondo, all’equità dei rapporti contrattuali e delle transazioni, alla possibilità di accedere a forme di assicurazione (non solo per affrontare situazioni di difficoltà, ma anche per l’assistenza sanitaria e per la garanzia della pensione), e infine alla sicurezza che tutti paghino le tasse dovute.
I parametri relativi alla sostenibilità ambientale sono: emissione di gas serra, qualità dell’aria (aspetti diversi dai gas serra, ad esempio le polveri fini), l’utilizzo di energia, l’utilizzo di acqua e il suo inquinamento, le minaccee per la biodiversità, l’uso di sostanze chimiche e pesticidi, l’imballaggio, rifiuti e riciclo, l’inquinamento dei mari, l’utilizzo di OGM, il trattamento degli animali utilizzati per la produzione (qualità della vita, trasporto, macellazione…).
Da anni GoedeWaar segue circa 350 marche di abbigliamento, e da quest’anno è possibile seguire i punteggi realizzati da ognuna per le tre categorie di sostenibilità anche con il telefono cellulare.
Per dimostrare l’importanza dei consumatori nel condizionare le scelte delle aziende in termini di sostenibilità, l’associazione ha pensato di coinvolgerli direttamente, partendo dai giovani. Ognuno, infatti, vedendo che la propria marca preferita aveva un punteggio basso (meno di 2,5 stelle), aveva la possibilità di partecipare all’iniziativa “Push your fashion forward”, che è durata dal 14 aprile al 14 giugno di quest’anno. In cosa consisteva? Si trattava della costituzione di un gruppo di consumatori che chiedevano alla propria azienda di abbigliamento preferita di essere più trasparente sul proprio impatto e di prendere impegni ufficiali per migliorare la sostenibilità dei propri prodotti. Tre sono le aziende che quest’anno con questo tipo di pressione “amichevole” hanno migliorato la trasparenza delle informazioni ai consumatori e si sono impegnate per il futuro. Tutte sono state premiate ciascuna con uno Shop Mob: i consumatori che durante l’iniziativa le hanno “punzecchiate” si sono presentati in un punto vendita con tappeto verde, champagne e torta. Qui sotto il video degli Shop Mob da Protest, HEMA e Sissy-Boy.
ShopMob GoedeWaar.nl from PushFashionForward on Vimeo .