Esistono 3 tipi di ecolabel riferiti al prodotto:
- ecolabel di tipo 1: viene conferito quando viene soddisfatta una serie di criteri. Il prodotto o servizio per essere certificato deve quindi rispettare i livelli soglia per i criteri stabiliti.
- ecolabel tipo 2: non prevede una certificazione esterna ed è quindi basato su un’autocertificazione;
- ecolabel tipo 3: si tratta di informazioni ambientali relative ad un prodotto o servizio che vengono presentate e rese pubbliche in un modo prestabilito e formalizzato. Fa parte di questa categoria la dichiarazione ambientale di prodotto EPD (Envrobmental Produc Declaration).
ISO ha recentemente pubblicato un interessante documento che illustra i diversi tipi di standard a disposizione a supporto dei tre tipi di ecolabel, e quindi di una comunicazione ambientale più trasparente e affidabile.
Lo standard ISO 14024 si riferisce agli ecolabel di tipo 1, e stabilisce i principi e le procedure per sviluppare i programmi dei marchi ambientali, la selezione delle diverse categorie di prodotto, i criteri di valutazione e le procedure di certificazione. Questo standard si basa sui seguenti principi fondamentali:
i programmi di certificazione dovrebbero essere volontari
- la leggi ambientali e non devono essere rispettate
- deve essere considerato l’intero ciclo di vita del prodotto
Questo standard prevede inoltre che i requisiti specifici di prodotto vengano rivisti periodicamente per permettere di prendere in considerazione cambiamenti dovuti a nuove tecnologie, cambiamenti del mercato, nuove informazioni ambientali ecc. E’ inoltre richiesta la partecipazione di tutte le parti interessate nella selezione e revisione delle categorie di prodotto e dei rispettivi criteri. La certificazione descritta in questo standard necessita di essere verificata dall’ente certificatore preposto.
Lo standard ISO 14021 si riferisce alle asserzioni ambientali volontarie, quindi agli ecolabel di tipo 2. Tali asserzioni possono riferirsi a prodotti, imballaggi e servizi, e possono comparire sull’imballo stesso ma anche nella pubblicità attraverso media diversi. Secondo questo standard, un’asserzione deve rispettare i seguenti requisiti fondamentali:
- deve essere accurata e non fuorviante
- deve essere dimostrabile e verificata
- deve essere espressa in modo che non susciti interpretazioni errate
Ne consegue che asserzioni vaghe e non specifiche relativamente ad un determinato beneficio dovrebbero essere evitate. Esempi di tali asserzioni sono i termini “verde”, “amico della natura”, “sostenibile”.
Attenzione: se un’asserzione può essere verificata solamente attraverso l’uso di informazioni confidenziali non dovrebbe essere fatta.
Lo standard ISO 14025 si riferisce agli ecolabel di tipo 3, che sono destinati prevalentemente al l’ambito B2B. Il documento specifica che l’applicazione nell’ambito dei consumatori finali si è dimostrata molto limitata. Questa la descrizione delle dichiarazioni ambientali di tipo 3:
Quantified environmental data for a product with pre-set categories of parameters based on the ISO 14040 series of standards, but not excluding additional environmental information.
Il documento sottolinea che un proposito importante di queste dichiarazioni è quello di permettere confronti obiettivi tra prodotti diversi che soddisfano la stessa funzione.
L’output di questo ecolabel è una dichiarazione realizzata allo scopo di comunicare la performance ambientale di un prodotto o servizio all’interno di una categoria chiaramente definita. Una delle applicazioni principali di questo tipo di marchio dovrebbe essere il supporto al green procurement, gli acquisti verdi, proprio per la sua caratteristica di permettere confronti tra prodotti diversi.
Questo troviamo nel documento:
…Type III environmental declarations are constituted in accordance with common and harmonized calculation rules to ensure that Type III envoronmental declarations prepared by different organizations in the same product category, use the same scope of data and metrics.
Avevamo però parlato di questo studio, secondo il quale, almeno tra sistemi diversi, un lavoro di armonizzazione è ancora necessario.