La scorsa settimana l’ ASA (Advertising Standsrds Authrity), garante britannico per la pubblicità, ha stabilito che una campagna online per promuovere un catalizzatore per auto fosse ingannevole.
La pubblicità, apparsa nel sito www.broquet.co.uk, affermava che il catalizzatore aumentava la combustione comportando di conseguenza:
- una riduzione delle miglia per gallone e delle emissioni di CO2 sia per le auto a benzina che diesel
- una riduzione delle emissioni di CO2 tra il 30% e il 50% e
- un contributo positivo per l’ambiente
Tutte e tre le asserzioni sono state considerate ingannevoli. In seguito alla richiesta di prove per le asserzioni fatte, l’azienda ha presentato test, comunicati stampa, testimonianze di clienti e articoli di riviste. La stessa ha inoltre affermato che la riduzione del consumo di carburante era conseguenza dell’aumentata efficienza nella combustione, il che risultava in ridotte emissioni. In base ai test eseguiti, inoltre, nonostante i risultati variassero a seconda del tipo di motore, le emissioni diminuivano tra il 30 e il 50%.
Vediamo quali sono gli errori commessi dall’azienda produttrice.
- Una qualsiasi affermazione necessita di solide prove basate su test indipendenti. Articoli di giornale, comunicati stampa o l’opinione dei consumatori non possono essere considerati una prova sufficiente per dimostrare la validità di un’affermazione
- E’ necessario dimostrare che i risultati dei test sono applicabili a tutti o alla maggior parte dei casi , in questo caso i veicoli, mentre in questo caso i test erano stati condotti solo su un paio di motori
- La metodologia utilizzata per svolgere i test deve sempre essere chiaramente esplicitata , cosa che non si è verificata in questo caso
- I prodotti testati devono essere rappresentativi della situazione del mercato, mentre in questo caso erano stati effettuati solo su auto degli anni ’90
- Nel caso specifico dei veicoli a motore, è necessario seguire i test previsti dalla normativa europea , mentre per questa pubblicità alcuni aspetti non erano stati rispettati.
Abbiamo parlato di altri casi di pubblicità ingannevoli, e l’ASA mette a disposizione un modulo di eLearning sulla pubblicità ingannevole.
Se vi interessa l’argomento, non perdete la nostra guida alle asserzioni ambientali nella nostra 2Biblioteca .