Anche dire NO è un modo per crescere: il nostro

9 March 2018

Circa un anno fa PRé mi ha chiesto se ci fosse mai capitato di rifiutare un progetto. Facile: “Più di una volta, in tanti anni”, ho risposto. Ho dovuto invece riflettere a fondo per spiegare nel dettaglio quale fosse il filo conduttore delle nostre decisioni, quale fosse lo spartiacque tra il sì e il no. Non si rifiuta un progetto a cuor leggero, essere professionisti significa anche poter aiutare chiunque voglia migliorare, non lasciare indietro nessuno, trattare ogni cliente con uguale rispetto e attenzione. Siamo però anche persone, cittadini, con valori, princìpi, ideali. È stata un’analisi personale molto utile, e da lì è partita una nuova avventura che all’inizio ha tolto sicurezza alle nostre convinzioni, grazie alla destabilizzante bellezza del confronto con gli altri.

Ho presentato, assieme a un paio di altri partner, la nostra esperienza all’incontro del SimaPro Partner Network che si è tenuto a inizio settembre 2017 in Olanda. Siamo una squadra numerosa, molti di noi sono gli stessi da anni, ritrovarsi è un po’ come ritrovare una famiglia allargata: chiacchiere di LCA, di figli che crescono, di database che si sviluppano, di norme che cambiano, di traslochi, hobby e nuovi progetti. Eppure discutere di etica, ascoltare la nostra esperienza assieme a quella del Messico e del Giappone e poi lavorare in gruppo, discutere, confrontarci, è stato come una sveglia che squillava nel mio cervello. In certi paesi è fuori questione rifiutare un cliente, in altri l’etica e la legalità sono messi in discussione quotidianamente sotto diversi punti di vista, ci sono valori che hanno pesi diversi in continenti diversi. Come combinare una tale varietà di pensieri? Forse è capitato ad altri: da solo puoi analizzare un problema da mille prospettive, sviscerarlo nei più minimi dettagli, e alla fine guardare soddisfatto il risultato del tuo lavoro pensando: “Non credo proprio di aver tralasciato niente”. Invece ascolti altre opinioni e improvvisamente vedi cose che prima non avevi considerato, a volte frutto del buon senso, non di ragionamenti complessi, semplicemente di prospettive che non sono le tue. Alla fine le nostre convinzioni non sono cambiate, forse si sono addirittura consolidate perché supportate da considerazioni più complesse e complete, e il percorso ci ha arricchiti.

Un paio di cose ci sono chiare:

sappiamo che ci sono realtà con le quali non desideriamo lavorare

sappiamo che non accettiamo compromessi sulla qualità del nostro lavoro.

Abbiamo trovato aree di condivisione con i nostri partner dai 5 continenti, un programma comune di valori che ognuno di noi ha sottoscritto e come 2B siamo in prima linea nel proseguimento del programma con la mia partecipazione attiva al comitato etico.

Per ora alcune certezze e un programma in divenire, aperto a idee, commenti, confronti.

Beatrice Bortolozzo, co-fondatrice di 2B, si occupa di strategia e comunicazione ambientale e Social LCA. Fa parte del Comitato Etico del SimaPro Partner Network.