Quest’anno abbiamo chiesto a una giovane studentessa di design, Federica Breedveld, di raccontarci attraverso i suoi occhi la Milano Design Week, con particolare attenzione per la sostenibilità.
Federica ha visitato il Salone, il SaloneSatellite, la Triennale e il Fuorisalone (Ventura Centrale, Brera, Tortona, Cascina Cuccagna, Alcova e Casa di Rossana Orlandi), raccogliendo le sue impressioni e osservazioni.
Due domande per Federica.
Al Salone hai parlato con aziende che esponevano marchi ecologici sui loro prodotti?
Sì, ho chiesto a tutte se sapevano dirmi cosa significassero, ma quello che mi ha sorpresa è che spesso gli addetti agli stand non erano preparati a rispondere, o davano spiegazioni vaghe. Anche quando l’azienda nominava la sostenibilità, le risposte alle mie domande erano il più delle volte generiche, o venivano nominate la riciclabilità e talvolta la biodegradabilità come se fossero parole risolutive.
Quali luoghi ti sono piaciuti di più?
Mi sono piaciuti molto Alcova, Cascina Cuccagna, Casa di Rossana Orlandi e la mostra Broken Nature, nelle quali il tema della sostenibilità era centrale. Broken Nature a parte, gli altri erano forse luoghi meno visitati, ma nei quali l’innovazione e la creatività erano centrali.
Guardate nella nostra 2Biblioteca la panoramica sulla sostenibilità della Milano Design Week 2019.