La Life Cyle Initiative sostiene l’uso della LCA per l’economia circolare

3 September 2020

È di luglio di quest’anno un interessante position paper della Life Cycle Initiative dal titolo “Using Life Cycle Assessment to achieve a circular economy”.

L’economia circolare è la tematica del momento sulla sostenibilità, forse talvolta anche abusata. Il suo obiettivo è di estrema importanza: mantenere le risorse del pianeta attraverso un diverso modello economico con un consumo più efficiente e nuovi approcci alla produzione che prevedano un uso ridotto delle risorse, il loro riuso e il prolungamento del ciclo di vita dei prodotti.

Bene l’entusiasmo, se accompagnato da cautela nelle scelte, soprattutto se si dà vita a iniziative che sanno di sostenibile senza che siano stati calcolati gli impatti rispetto alla situazione di partenza. Non esiste un metodo armonizzato per valutare strategie di economia circolare e la LCA ha le caratteristiche per assumere questo ruolo.

A seconda di come viene attuata, l’economia circolare può avere implicazioni enormi sul commercio globale e impatti sui flussi di materiali e prodotti. Il modo in cui tutte le regioni del mondo, anche quelle in via di sviluppo, verranno coinvolte, o escluse, potrà avere conseguenze non solo ambientali ma anche economiche e sociali. È necessario un approccio olistico che vada oltre la semplice considerazione di chiudere il ciclo.

Nel paper è citato uno studio condotto dalla Levi Strauss sui jeans 501. L’impatto maggiore nel loro ciclo di vita è costituito dalla produzione di cotone e dal lavaggio dei jeans. Per questo motivo sembrerebbe logico lavorare e riciclare il tessuto riducendo così la dipendenza da fibra vergine. Il riciclo del tessuto in cotone però, con i sistemi attuali, permette di avere fibre più corte, non utilizzabili per la produzione di jeans, se non con l’aggiunta di altro materiale.  La fibra riciclata potrebbe essere usata per prodotti diversi, ad esempio l’isolamento degli edifici.

Le opzioni sono multiple, qual è la migliore?

Per stabilirlo è necessario valutare le alternative e confrontare gli impatti. Serve uno strumento che permetta di includere gli impatti a monte e a valle e che eviti di sottovalutare impatti che, scegliendo una soluzione che pare migliore, non fanno altro che migrarli verso altre risorse o aree geografiche non portando affatto a una loro riduzione complessiva.

La LCA permette di supportate le scelte di economia circolare attraverso il confronto tra alternative diverse, la valutazione dei trade-off degli impatti per diversi indicatori e l’inclusione, attraverso la LCSA (Life Cycle Sustainability Assessment),  anche gli aspetti economici e sociali.

È auspicabile un lavoro di armonizzazione fatto dalla comunità scientifica internazionale per uniformare l’approccio e la valutazione, ma i presupposti ci sono tutti.

La posizione e la raccomandazione della Life Cycle Assessment è comunque chiara:

The Life Cycle Initiative promotes using LCA as a methodology to build more robust CE strategies that consider potential upstream and downstream impacts and encompass all relevant resources and impact categories, leading to better decisions for sustainability.

Il paper può essere scaricato Here.

Categorie: Life Cycle Thinking