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Obsolescenza programmata

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Si parla di obsolescenza programmata quando un’azienda pianifica volontariamente il fine vita dei propri prodotti allo scopo di spingere il consumatore ad acquistarne di più.

Come avviene?

L’obsolescenza programmata è il risultato di produzioni con materiali scadenti, che rendono difficoltosa o molto costosa la riparazione, o di sviluppi frequenti di nuove versioni di un prodotto con qualche funzionalità in più o un design rinnovato.

Un uso sapiente della pubblicità permette di convincere i consumatori dell’inadeguatezza dei prodotti in loro possesso e della necessità di cambiarli.

Come nasce?

Si dice 1 che questa politica sia stata utilizzata per la prima volta negli anni ’20 con le lampadine, che avevano una vita di 2500 ore. Durante la crisi economica, per incrementarne il consumo, le aziende produttrici crearono un cartello, chiamato Phoebus, e decisero di limitare la durata a 1500 ore, poi a 1000 negli anni ’40.

Un esempio

I prodotti informatici ed elettronici sono spesso caratterizzati da questo tipo di progettazione, basti pensare alle nuove versioni di un software che possono leggere i file salvati con le vecchie versioni, ma i cui file non sono leggibili dalla versione precedente del software.

“Come difendersi”

Il metodo migliore è comprare informati, prediligere prodotti riparabili e per i quali vi sia la disponibilità di pezzi di ricambio. Inoltre, possiamo cercare di acquistare ciò che veramente ci serve piuttosto che ciò che è di moda.

  1. “Obsolesciencia programada – comprar, tirar, comprar”, prodotto da Arte France, Televisione spagnola e Televisione catalana.
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