Sono le iniziali dei nomi dei due fondatori, ma la pronuncia in inglese, “to be”, ci è piaciuta da subito, perché il volere, il fare, il creare, nascono dall’essenza, l’essere.
All’inizio è stata l’ape.
L’ape, “bee” in inglese. “To be”, “two bee(s)”, essere e due api hanno la stessa fonetica. L’ape instancabile, industriosa, organizzata, creatrice di nutrimenti preziosi, architetta ingegnosa dei favi, colei che permette la riproduzione delle piante, ci accompagna da sempre.
“Le api esplorano, ma sanno sempre dove sono dirette” è stato per anni il messaggio di benvenuto nel nostro vecchio sito, e l’ape in volo è partita con ogni email che abbiamo spedito. Per noi un augurio, la nostra firma.
Poi c’è stato lui: il tarassaco.
Il tarassaco, con il suo susseguirsi di sorprendenti trasformazioni, ben rappresenta il ciclo di vita, fulcro del nostro lavoro. Il tarassaco è entrato in 2B con i nostri auguri di Natale di molto tempo fa: “Un nuovo anno, un nuovo ciclo, vi auguriamo buona vita”.
Il tarassaco si trova in tutto il mondo, dalle pianure alle alte montagne, nei prati aperti o tra le grigie crepe di cemento. Sotto gli occhi di tutti, ma non vanitoso, pianta umile dal cuore nobile, resiliente e sorprendente.
Nasce in primavera e le sue prime foglie sono tenere e adatte ad essere mangiate, si trasforma poi in un fiore giallo intenso. Infine soffione, meravigliosa architettura della natura, sfera leggera che ha ispirato tanti artisti e letterati. I suoi semi hanno un design ingegnoso che permette di trasportarli per chilometri. Ricercatori dell’Università di Edimborgo ne hanno studiato il volo e hanno scoperto che la sua forma a paracadute fatta da tante piccole setole permette all’aria di soffiarvi attraverso formando un tipo di vortice unico nel suo genere. Questo minuscolo vortice crea una piccola bolla di bassa pressione che risucchia il seme verso l’alto. Non esiste un apparecchio simile creato dall’uomo, ma quante ispirazioni sono scaturite da questa pianta e quante ancora ne potrebbero nascere.
Si distingue per diverse proprietà e caratteristiche che ne hanno segnato il nome con cui è conosciuto: oltre a tarassaco, dente di leone per la forma dentata delle sue foglie, piscialetto o pisciacane per le sue proprietà diuretiche, cicoria selvatica o radicio de can in dialetto veneto, per il suo uso culinario, soffione per l’infruttescenza sferica del fiore maturo.
Se ne può mangiare ogni parte: il fiore, le foglie, la radice.
Alzi la mano chi da piccolo ha soffiato almeno una volta energicamente un soffione, magari esprimendo un desiderio.